Le origini
I D’Anna erano alla fine del 1800 una famiglia benestante che, alla morte del bisnonno mente andava in America a vendere lo zolfo delle proprie miniere, si trovò a fare i conti con una realtà completamente diversa.
Il figlio Giacomo, da Villarosa dove era nato, andò a Palermo e trovò impiego nella prestigiosa libreria Reber, prima come fattorino e poi come commesso nel reparto tedesco e in quello italiano.
Giacomo combatté al fronte nella I° Guerra Mondiale, fu ferito e all’ospedale militare di Firenze conobbe Albertina che in seguito sposerà.
Nonostante sia stato fondamentalmente un autodidatta, leggendo e studiando continuamente arrivò a possedere un bagaglio culturale di alto livello.
Dopo la guerra riuscì a trasferirsi di nuovo a Messina per tornare a lavorare in libreria. Prima commesso poi direttore, contribuì a fondare la Casa Editrice Principato che si occupò da subito di testi scolastici.
La libreria
Giacomo aprì la prima libreria D’Anna nel 1929 prendendo con sé il fratello Giulio. Tommaso, l’altro fratello, invece emigrò negli Stati Uniti d’America e fece fortuna nel settore delle stazioni di servizio.
Giulio D’Anna è figlio di quel clima di fermento culturale che pervadeva Messina nel primo trentennio del ‘900: distrutta dal terremoto del 1908 e senza più legami col passato, era la città perfetta per le avanguardie. Pittore autodidatta, strinse amicizia con gli intellettuali che frequentavano la libreria. Fu amico fra gli altri di Guttuso e Marinetti, esponente di spicco del Futurismo e firmatario del Manifesto dell’Aeropittura.
La libreria D’Anna divenne importante per la vita culturale di Messina. Una saletta privata permetteva conversazioni in libertà e non era cosa da poco in quegli anni. I frequentatori erano talenti di altissimo livello come Guttuso, La Pira, Quasimodo.
Iniziò le pubblicazioni con una collana di nome “Perle di Sicilia” e la “Biblioteca di cultura contemporanea”, poi passarono ai veri testi scolastici: principalmente grammatiche e antologie.
Il regime e la guerra
In seguito a grandi difficoltà dovute prima al Fascismo (riforma Bottai) e poi alla Seconda Guerra Mondiale, Giacomo si trasferì con la famiglia a Città di Castello come sfollato.
Venne arrestato e tenuto prigioniero sia dai nazisti sia dai fascisti, resistendo anche grazie alla propria conoscenza della lingua tedesca, appresa negli anni di lavoro al reparto della Reber.
Riuscì poi a fuggire, anche grazie all’aiuto di una suora.
Tornò da solo, dopo un rocambolesco viaggio, a Messina, alla sua libreria ormai purtroppo distrutta dai bombardamenti durante la guerra e alla sua casa che si trovava in uno stato di completo abbandono e che era occupata dai senzatetto.
Firenze e la Casa Editrice
Dopo un breve ritorno a Città di Castello riuscì a riaprire la libreria di Messina e a ricostruire quel giro di intellettuali che l’avevano resa così importante.
In seguito si aprirono nuove opportunità di sviluppo nel nord Italia; dovendo scegliere fra Milano, Genova e Firenze venne scelta quest’ultima anche perché era al tempo il centro editoriale più importante del Paese. A Firenze, quindi, il figlio Giuseppe D’Anna (laureato a soli 21 anni in Giurisprudenza nella prestigiosa Università di Messina) iniziò a gestire la seconda sede, vera base della Casa Editrice mentre il padre restò a Messina per seguire anche le attività della libreria. In seguito Giuseppe fu raggiunto anche dal fratello Guido che proprio a Firenze aveva studiato architettura.
Ebbe numerosi prestigiosi riconoscimenti e si rialzò anche dopo la terribile alluvione del 1966.
Propilei S.r.l.
Propilei S.r.l. nacque nel 1967 come holding finanziaria e società immobiliare del gruppo editoriale della Casa Editrice G. D’Anna.
Tre generazioni di imprenditori hanno saputo ampliare l’azienda e attivare nuove attività nel settore immobiliare costruendo una solida realtà consolidatasi nel tempo che fa della propria esperienza e della stabilità finanziaria i suoi punti di forza.
Questa è la storia di Propilei S.r.l. Una storia che inizia lontano, nella Sicilia di fine ‘800 da un ragazzino che iniziò a lavorare in una libreria di Messina e che divenne una figura di rilievo nel panorama culturale italiano.