Nel corso del 2023, l’andamento economico italiano ha visto una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dello 0,9%.

Questo aumento è stato riflesso anche nel settore delle costruzioni, che ha registrato un incremento del 3,9% in volume, e nelle attività dei servizi, con un aumento dell’1,6%. Inoltre, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, rapportato al PIL, è stato del -7,2%, in calo rispetto al -8,6% registrato nel 2022.

Tali dati emergono dal consueto rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) intitolato “PIL e indebitamento delle AP – anno 2023”. Nonostante la crescita economica sia stata inferiore rispetto al 2022, il rapporto evidenzia una tendenza positiva.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha sollevato l’attenzione riguardo a un presunto “buco” generato dal Superbonus. Tale termine fa riferimento alle considerevoli detrazioni fiscali che, fino al 29 febbraio 2024, hanno superato i 114 miliardi di euro, come indicato nell’ultimo Report Enea sul super ecobonus.

Tuttavia, resta da valutare l’impatto effettivo di tali detrazioni in termini economici, occupazionali, ambientali ed energetici, specialmente considerando la riclassificazione voluta da Eurostat e ISTAT, che ha comportato l’inserimento delle detrazioni nei bilanci degli anni di generazione anziché essere distribuite nel tempo.

Analisi condotte da varie istituzioni, tra cui Nomisma, Censis, Ance, Centro Studi CNI, Federcepicostruzioni, Fondazione Nazionale dei Commercialisti e Cresme, hanno cercato di comprendere gli effetti sistemici del Superbonus e della cessione del credito. Tuttavia, poco prima della pubblicazione di nuove misure emergenziali, si sono susseguite dichiarazioni contrarie a tali provvedimenti.

Una di queste è stata l’analisi “Post mortem per il Superbonus: extra deficit, extra debito e rallentamento in atto nel settore delle costruzioni” dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani. Tale studio ha evidenziato un aumento straordinario del deficit rispetto alle previsioni e gli effetti recessivi sull’economia dovuti alla fine del Superbonus.

Il Presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, ha tuttavia sottolineato dati positivi riportati da ISTAT, che certificherebbero gli effetti espansivi del Superbonus. Tra i principali numeri citati dal Presidente, si segnala un aumento del PIL del 6,2% ai prezzi di mercato nel 2023, con un incremento del 4,7% degli investimenti fissi lordi e dell’1,2% dei consumi finali nazionali.

In conclusione, nonostante le analisi contrastanti, l’economia italiana ha mostrato segnali di crescita nel 2023, seppur in decelerazione rispetto all’anno precedente. Resta comunque aperto il dibattito sui reali impatti delle politiche fiscali, come il Superbonus, sul panorama economico nazionale.

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