La proroga del 110 è ancora oggetto di attenzione e discussione in questi giorni: il ministro Giancarlo Giorgetti ha chiarito che il governo non ha intenzione di procedere a un rinnovo delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute. Questa dichiarazione potrebbe mettere fine alle speranze dei contribuenti che speravano in un’estensione fino al 31 marzo 2024 per i condomini con lavori in corso.

Il Superbonus è diventato un argomento di contesa tra i partiti politici, che stanno analizzando attentamente i dati relativi ai costi a carico dello Stato. La domanda cruciale è se il Superbonus abbia avuto un impatto positivo o negativo sull’economia italiana.

Il ministro ha sollevato delle incertezze riguardo all’impatto macroeconomico del 110, ma ha sottolineato che i costi per le finanze pubbliche sono certi. Questi costi dovranno essere inclusi nella prossima nota di aggiornamento al Def. Inoltre, il ministro ha precisato che gli interventi hanno coinvolto meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente. Il che comprende diverse tipologie di case, dal mare ai monti, appartenenti a cittadini di varie fasce economiche, compresi sei castelli.

Un punto interessante è che, sulla base dei dati forniti dalla Banca d’Italia, sembra che l’impatto del Superbonus non sia stato sufficiente da rendere il programma a costo zero per le amministrazioni pubbliche. Ciò solleva interrogativi sulla sua efficacia a lungo termine.

Tuttavia, il ministro ha indicato un’apertura verso la risoluzione del problema dei crediti incagliati. Grazie agli sforzi del governo e alle certificazioni sulla natura di tali crediti, il mercato di acquisto dei crediti sembra essere ripartito. L’esecutivo sta anche studiando strumenti per verificare la validità dei crediti ancora detenuti dai cittadini, soprattutto quelli emersi prima dell’introduzione dei vincoli di adeguatezza.

La sensazione che si ricava dalle notizie di questo ultimo periodo è di una forte indecisione che permea il Governo. In aggiunta, condita da un inasprimento delle differenze nell’atteggiamento delle sue varie componenti.

In questo momento, infatti, Forza Italia decide di non seguire le linee guida stabilite da Giorgetti e propone una proroga aggiuntiva di sei mesi per il Superbonus al 110% nei condomini che hanno completato almeno il 30% dei lavori entro dicembre di quest’anno. Questa proposta è stata presentata attraverso un emendamento al decreto legge in esame nelle commissioni Ambiente e Industria del Senato.

Questa mossa rappresenta un cambio di posizione da parte dei membri di Forza Italia rispetto alle decisioni già prese dal governo Meloni in merito al bonus edilizio.

L’atteggiamento di Forza Italia in questa questione è spiegato da Erica Mazzetti, che già in passato si era distinta come una delle critici più accesi della decisione del governo di ridurre il Superbonus tramite un blitz durante una riunione del Consiglio dei ministri.

Questo confronto tra il partito e Giorgetti evidenzia le divergenze all’interno del panorama politico italiano riguardo al Superbonus e alle politiche edilizie. La proposta di proroga aggiuntiva potrebbe aprire un dibattito sulle implicazioni economiche e fiscali di tale decisione e sul suo impatto sulle casse pubbliche.

Resta da vedere come si evolverà questa situazione e quali saranno le decisioni finali prese dalle istituzioni competenti. Una cosa è certa: la mancata proroga del 110 avrebbe serie ricadute su molteplici aspetti e ambiti della nostra economia: proprietari che si sono indebitati, aziende che rischiano il fallimento, dipendenti che perderanno il proprio posto di lavoro a causa di promesse non rispettate e che (se mai ne avessimo davvero bisogno) abbassano notevolmente la fiducia dei cittadini nei confronti di uno Stato talvolta davvero inaffidabile.

 

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