Codice appalti

Il Codice Appalti è al centro di attenzioni e, come annunciato dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante un evento a Roma il 19 settembre scorso, saranno apportati primi interventi correttivi entro la fine di quest’anno. L’intenzione è quella di ottimizzare alcune parti del codice per migliorarne l’efficacia e la funzionalità, senza introdurre modifiche destabilizzanti.

Il Ministro Salvini ha dichiarato durante l’evento: “Sicuramente al 31 dicembre verificheremo l’andamento dei lavori e siamo disponibilissimi a fare dei correttivi a fine anno.”

Uno dei punti che potrebbe essere soggetto a modifiche riguarda il meccanismo di revisione dei prezzi, introdotto dal nuovo Codice, che impone l’inclusione di clausole di revisione prezzi nei documenti di gara iniziali delle procedure di affidamento. Questo meccanismo si basa sugli indici Istat, ma permangono incertezze sull’affidabilità del metodo di rilevamento degli aumenti.

In passato, il sistema di compensazioni è stato oggetto di controversie, soprattutto per quanto riguarda il metodo di rilevamento dei prezzi, che è rimasto bloccato per diversi mesi. La Sottosegretaria di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, ha precisato in Senato che l’erogazione delle risorse è ripresa a inizio maggio per le opere relative al 2022.

Il Decreto Ministeriale del 1° febbraio 2023, attuativo della Legge di Bilancio per il 2023, ha definito quattro finestre temporali per richiedere contributi alle opere pubbliche, rifinanziando i Fondi per la compensazione dei rincari subìti dai materiali edili.

Infine, durante un’audizione al Senato, l’Istat ha sottolineato che l’incremento dei prezzi delle costruzioni dal 2021 ad oggi è stato del 12%. Tuttavia, l’Istituto avverte di prospettive incerte nel breve termine, nonostante la riduzione delle variazioni tendenziali registrata a partire da gennaio 2023.

 

Cessione del credito

L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti cruciali in merito alla cessione del credito relativo al Superbonus, specificando che le spese correlate devono essere allineate con lo stato dei lavori e corrispondere al SAL (Stato Avanzamento Lavori) entro il 31 dicembre.

In risposta a un quesito specifico sulla validità dell’asseverazione dei lavori pagati entro la fine del 2023, l’Agenzia ha evidenziato che secondo l’attuale normativa (comma 13 dell’art. 119 del decreto-legge n. 34/2020), il contribuente è tenuto a richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione. L’asseverazione, effettuata da un tecnico abilitato, deve attestare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti e che le spese sostenute sono congrue in relazione agli interventi agevolati.

Le asseverazioni possono essere rilasciate al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento. Pertanto, nel contesto esaminato dall’Agenzia, è possibile beneficiare del Superbonus al 110% solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, purché queste siano in linea con uno Stato Avanzamento Lavori riferito alla medesima data.

In risposta a un altro quesito, l’Agenzia delle Entrate ha concesso la possibilità di cedere il credito relativo all’intero importo pagato nel 2023, nel limite dell’importo del SAL certificato nello stesso anno. Questa concessione è valida anche nel caso in cui il SAL sia composto da lavori effettuati nel 2022. Per l’Agenzia, è fondamentale rispettare il principio della coincidenza tra bonifici e lavori effettuati, sottolineando l’importanza di una coerenza temporale tra i pagamenti e lo stato concreto degli interventi.
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